Inoltrarsi nella complessa analisi dell’impiego del kata come strumento di formazione guerriera è sicuramente molto difficile, per poterlo fare in modo corretto bisogna necessariamente identificare le diverse classificazioni delle Arti Marziali in quanto, per esempio, il kata del kendo, del judo nascono e si promulgano in modo molto diverso da come si sviluppano quelli del karate poiché mentre il judo e il kendo vedono nel kata una “traccia” da seguire per armonizzare il lavoro a coppie, il karate nell’applicazione dei suoi bunkai elabora e intravede nell’uke (partner) solamente “l’avversario”.
Infatti, i kata del karate, anche se molti lo ignorano, non sono solo dei meri strumenti di trasmissione di tecniche, in essi sono racchiuse, oltre alla tecnica, la tattica e la strategia: queste sono molto complesse e difficili da tramandare dal momento che le stesso possono subire innumerevoli varianti condizionate dalle molteplici differenze fisiche, ma anche ambientali e circostanziali della casualità dello scontro. Queste ultime nozioni fanno parte di un ‘eredità legata all’arte dei Samurai che, amalgamatesi alle esigenze di difesa personale civile, hanno posto le basi per tramandare, attraverso il sofisticato metodo pratico/analitico del kata, i principi della tecnica, della tattica e della strategia del combattimento totale.
Se partiamo dal presupposto che per un’Arte Marziale come il karate è insufficiente tramandare solo la tecnica, la mancanza di questi presupposti potrebbero far perdere tutte le sfumature e le peculiarità dei sui assiomi legati alla radice originale della lotta e della tipicità della stesso ryu (scuola, corrente).
Nel kata non è visibile il concetto di distanza/tempo, tuttavia è implicito nella codificazione/ decodificazione (bunkai). Il messaggio dello stesso è ispirato, per vincolo dogmatico, ai fondamenti della lotta primitiva e totale dove, appunto, la distanza e il tempo sono i due pilastri portanti dell’ Arte stessa.
La distanza e il tempo rendono il combattimento efficace e al momento stesso pericoloso: la nostra tecnica diventa efficace quando i suoi principi vengono affrontati correttamente e sono rivolti contro il nostro avversario, pericolosi nel momento in cui vengono impiegati contro di noi, oppure vengono disattesi nella nostra preparazione. Per difendersi efficacemente con il kata bisogna allenare la condizione interiore preparandosi all’attimo in cui la “paura” prenderà il sopravvento sulla nostra mente e la stessa sarà “paralizzata” (kyo) da una mancata o inadeguata preparazione.
Nel combattimento per la vita lo “spazio e il tempo ” sono prima di tutto mentali, dato che senza il giusto atteggiamento non saremo in grado di mantenere il necessario autocontrollo per reagire prontamente ad un attacco improvviso, da qui il concetto di zanshin imposto nella pratica del kata: queste peculiarità andrebbero sempre tenute in considerazione dato che le stesse possono decidere la vita e la morte di chi le subisce.
Ovviamente, nel combattimento colpire, parare, schivare e bloccare sono tutte azioni che vanno fatte con precisione e tempismo, l’efficacia delle stesse è sempre legata ai modi e ai tempi d’esecuzione e ancora di più ai punti esatti dove applicare l’azione.
Per applicare questi principi è importante padroneggiare il corpo, avere il controllo dei muscoli delle gambe, delle anche e del tronco unendoli e sincronizzandoli in azioni coordinate e precise (Tangi e Tentai). I piedi, le anche, il tronco le gambe e le braccia concentrati in una unica azione (kime), a tal proposito il Maestro Anko Itosu scriveva: ” …nel Toudi le posizioni sono estremamente importanti. Stare in piedi dritti, abbassare le spalle e tenere salde le gambe. Attingere la forza dalla parte bassa dell’addome e coordinare i movimenti della parte superiore e inferiore del corpo…”.
Trasmettere la radice originale delle azioni di lotta attraverso la pratica quotidiana del kata, e assorbirne la tattica e la strategia è importante per approfondire gli stati mentali legati all’azione e all’impiego efficace del kata come metodo di addestramento al kumite.