Nel budo il livello di Maestro simbolizza il valore dello spirito, del corpo, l’impeccabilita’ di chi lo riceve e anche di colui che lo giudica.
Nel budo si conquista tale livello non per conferimento ma solo per gyo (sudore e lacrime).
Il maestro, una volta diventato tale, deve sempre lavorare con l’attitudine di colui che cerca la perfezione del Jutsu e, simultaneamente, con l’intento di padroneggiare il proprio do; in tal modo anche una semplice tecnica può diventare un kata, un metodo una trasmissione, un’arte.
Un esame di maestro si distingue da un esame di dan per un comportamento esemplare prima, durante e dopo di chi lo sostiene, solo in tal modo l’esame avrà un valore aggiunto e la progressione di colui che lo ha sostenuto continuerà per tutta la vita.
I grandi maestri del passato hanno approvato un sistema gerarchico dan-i, ognuno commisurato alle proprie esigenze didattiche, tale percorso non dovrebbe subire nessuna deviazione o riduzione, nessuno altro dovrebbe avere il diritto, solo caposcuola, di modificare a proprio comodo come e quanto studiare per diventare maestro di un’arte marziale.
Al livello superiore di maestro si può accedere esclusivamente acquisendo elevate abilità e conoscenze, i “segreti” di uno stile (gokui) comprendono tantissime cose: la tecnica, la psicologia, la tattica, gli aspetti spirituali, la storia, la tradizione energetica e l’applicazione pratica, pertanto colui che diventa maestro dovrebbe conoscere tutto questo curriculum approfonditamente, diversamente è un allenatore di gesti.
Comunque, appena si parla di arte e non di sport, solo colui che ha progettato tale percorso può definirne il senso e tracciare la durata dell’intero processo educativo/addestrativo che tale arte richiede per la sua completa comprensione.